In un sito di auto ambulanze non possiamo non parlare dell’ambulanza militare, quando entra in scena questo soccorritore militare nel nostro pese? Vediamo insieme.
Chi è il soccorritore militare?
Nel 2008 nasce ufficialmente la figura del soccorritore militare: di cosa si tratta e come questo è collegato con le ambulanze militari? Prima di tutto bisogna specificare che si tratta di una figura militare, di personale che ha alle spalle uno specifico background di formazione sanitaria e un addestramento sanitario di base, concepito per soccorrere sul fronte di guerra e per prestare immediato soccorso in caso di traumi sul campo di battaglia.
Una sorta di furgone militare della Croce Rossa ma molto più preparata e addestrata nello specifico, e soprattutto militarizzata.
In inglese questa figura si chiama combat medic ed è la figura responsabile del rifornimento medico e sanitario in assenza di un infermiere medico o di un ufficiale medico: in poche parole il soccorritore militare è un militare addestrato in pronto soccorso.
Ambulanze militari con soccorritore: i combat medic sul fronte
L’ambulanza militare e il soccorritore militare sono due soluzioni che vengono impiegate sul fronte di guerra qualora vengano a mancare l’infermiere militare o il medico militare specializzati, non disponibili nell’immediato. In questi casi specifici si impiegano quindi figure militari esperte e addestrate a fornire il pronto soccorso di base, e sono comunemente assegnate alle truppe da combattimento.
In questo modo i soccorritori militari, in combinazione con l’ambulanza militare, possono muoversi in sinergia con i soldati delle truppe stesse e controllarne lo stato di salute in tempo reale. Si tratta di forze armate che fanno parte della Sanità Militare e dell’organo dell’infermiere di campo: in altri ambiti, invece, i soccorritori militari rimangono indipendenti e appartenenti a singoli corpi e unità.
Il soccorritore militare rientra anche nella categoria Combat Medic appartenente alla qualifica NATO.
Corso per soccorritore militare nel territorio italiano
In Italia, all’interno delle Forze Armate Italiane e dell’Esercito nasce una nuova figura militare altamente specializzata ed equipaggiata, il cosiddetto soccorritore militare che è una figura militare a tutti gli effetti, in grado di effettuare manovre sanitarie che possono salvare la vita a soldati e civili.
Grazie al decreto del 2008 questa figura militare e sanitaria specializzata è regolamentata e disciplinata in forma giuridica: determinate leggi e norme regolamentano anche il settore e le possibilità di intervento.
Possono conseguire il patentino di soccorritore militare anche le forze speciali (Ranger) presso un ente formativo sul territorio italiano.
Oppure, l’alternativa è conseguire la specifica qualifica di Combat Medic presso determinate scuole e determinati istituti di formazione stranieri (ISTC di Pfullendorf).
Dove diventare soccorritore militare?
Gli Enti sono:
- l’istituto di perfezionamento e addestramento in medicina aeronautica e spaziale di Roma
- il battaglione Caorle che fa parte della cosiddetta Brigata Marina San Marco
- l’istituto, la scuola militare di sanità e veterinaria sempre presente a Roma.
Scopriamo ora nel dettaglio in cosa consiste la formazione del soccorritore militare.
Gli interventi di cui è autorizzata l’ambulanza militare
Il soccorritore militare è tenuto a effettuare questi specifici interventi:
- comprendere qual è la priorità dell’ntervento da effettuare in caso di più persone ferite;
- applicare le comuni manovre di basic Life Support che soddisfano i parametri vitali della persona colpita;
- praticare emostasi per compressione (applicare il laccio emostatico e le manovre che effuano emostasi);
- somministrare la cosiddetta fluidoterapia con gli elementi cristalloidi in caso di disidratazione, per via venosa;
- tramite particolari manovre stabilizzare le fratture nei traumi e nelle ferite della colonna vertebrale, della spina dorsale a carico della schiena;
- ha la competenza di somministrare gli antibiotici in caso di complicazioni infettive e se l’ambulanza tarda a raggiungere il ferito;
- può somministrare antidolorifici e FANS (antinfiammatori non steroidei);
- effettuare una corretta terapia anti panico, anti shock infusionale.
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