Ambulanze non medicalizzate: di che si tratta?
Le ambulanze che sono adibite al solo soccorso di base, ossia le MSB sono dette anche ambulanze non medicalizzate, in quanto non vi è a bordo la presenza di personale medico.
La normativa vigente europea prevede che questo tipo di veicolo sanitario debba prevedere almeno due operatori; alcune regioni italiane, tuttavia, prevedono normative regionali che hanno innalzato a tre il numero degli operatori minimo che debba essere presente in ambulanza.
Inoltre, è necessario che gli operatori siano in possesso di una qualifica specifica, ossia quella di soccorritore, che prevede tra l’altro la frequenza al corso di base BLSD e competenza nell’utilizzo del defibrillatore e gestione dei traumi.
Va sottolineato che il numero di operatori e il tipo di corso necessario per poter operare in questo tipo di ambulanza è di competenza delle Regioni.
Le ambulanze non medicalizzate sono usate in diversi contesti, come ad esempio nel trasporto di codici bianchi, per le dimissioni di malati allettati, per un ricovero di persone che non possono raggiungere la struttura perché non autosufficienti, per dialisi o altri casi.
In caso di piccoli incidenti domestici o malori, ad esempio, quando si chiama il 118 nella maggior parte dei casi vengono inviate le ambulanze non medicalizzate, con il compito di portare il malato o l’incidentato al più vicino ospedale o Pronto Soccorso per i primi controlli. Non trattandosi di casi gravi, durante il servizio non fanno uso di sirena né di lampeggiante.