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Auto medica

Cos’è l’automedica e cosa la differenzia dall’ambulanza? L’auto medica è un mezzo di soccorso che viene impiegato per trasportare sul luogo dell’incidente l’equipe medica e sanitaria con le attrezzature adeguate e tutta la competenza necessaria.

L’automedica del 118 in genere si tratta di una gip, un suv o di una monovolume-station wagon con dimensioni ridotte rispetto all’autoambulanza: questo assicura una maggiore agilità nel traffico cittadino e di conseguenza la maggiore rapidità nel raggiungere la meta, il luogo dell’incidente o del contenzioso.

Un soccorso in loco, potremo dire: l’impiego dell’auto medica, inoltre, permette di tenere separati i medici e il personale sanitario dal paziente, che invece viene trasportato in ospedale dall’autoambulanza tradizionale.

Automedica del 118: servizio personalizzato e completo

Automedica e autoambulanza
Automedica e autoambulanza

L’impiego dell’automedica è necessario in alcuni casi specifici, in primo luogo quando si richiede un coordinamento preciso e un supporto avanzato fra i mezzi di soccorso tradizionali di base, in casi complessi. Inoltre, si richiede l’intervento dell’automedica quando il paziente non necessita il trasporto in ospedale.

Il differente impiego delle automediche avviene in base a come è gestito il sistema di soccorso stesso: si chiama l’auto medica in supporto se tutte le ambulanze sono dotate di equipe non sanitaria, e può funzionare in modo autonomo se al contrario sono presenti medici, infermieri e personale sanitario autorizzato.

Nel nostro territorio italiano l’automedica è conosciuta come mezzo di soccorso avanzato del 118, e presta intervento nei casi più gravi, durante le collisioni e gli incidenti complessi, in supporto o in affiancamento ai mezzi d’emergenza di base.

Automedica normativa: chi c’è a bordo?

1) un medico formato appositamente per prestare soccorso di emergenza avanzato, specializzato anestesista o rianimatore che lavora nel settore di accettazione d’emergenza. Deve essere dipendente dal pronto soccorso, dal 118 o dalla rianimazione.

2) un cosiddetto infermiere di area critica con un background professionale alle spalle nel settore del pronto soccorso, del 118 e della rianimazione, aggiornato e preparato in materia di emergenza sanitaria.

3) l’autista automedica è un soccorritore dipendente dall’ASL.

La peculiarità dell’automedica e soprattutto la differenza con l’ambulanza di soli soccorritori sta nella possibilità di somministrare farmaci e di intervenire con manovre cosiddette invasive, come l’intubazione oro-tracheale, iniezioni, drenaggio pneumotorace, l’elettrocardiogramma. Il personale dell’automedica può dichiarare inoltre lo stato di morte.

Quando è meglio chiamare un’auto medica?

In una città caotica e frenetica come ad esempio la capitale meneghina si chiama l’automedica in situazioni di emergenza complesse in cui è necessario un intervento avanzato. In prima istanza questi casi non sembra necessitino del trasporto in ospedale, oppure hanno bisogno di un intervento avanzato in perfetta sinergia con l’autoambulanza.

L’automedica si muove più agevolmente nel traffico cittadino e può raggiungere il luogo dell’incidente o del contenzioso in meno tempo di un’autoambulanza: in genere si tratta di automobili grosse, come suv, station wagon o monovolume, dotate della segnaletica e della sirena come un’ambulanza tradizionale per essere riconosciuta nel bel mezzo del traffico e poter passare nella corsia d’emergenza.

Inoltre, può essere affiancata dai soccorsi della moto medica e anche dall’elicottero in situazioni in cui l’accesso non è permesso per via terrestri, ma dall’alto, come ad esempio in montagna.

Ambulanza e automedica: differenza di chiamata

Le automediche non vengono chiamate dal cittadino (che si rivolge al 118), ma dal 118 stesso che deve appurare lo stato di emergenza e gli interventi peculiari da effettuare in loco, la gravità e l’urgenza.

Se l’automedica è dotata ed equipaggiata di staff medico competente e qualificato e di tutte le attrezzature necessarie per manovre invasive (intubazione, elettrocardiogramma, iniezioni, drenaggio del pneumotorace), non è omologata per il trasporto del paziente che invece raggiungerà l’ospedale tramite ambulanza classica di base.

L’automedica può intervenire in tutti quei casi che a prima istanza non necessitino di ricovero in ospedale, come una colica renale, e quando il soccorso è particolarmente urgente.

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